Federico un caro amico con cui ero al telefono ieri, mi dice…
: ”Ale devo riportarti una frase di George Bernard Shaw, su cui devi
assolutamente scrivere qualcosa…”. Incuriosito da tanta insistenza, ascolto la
frase, che effettivamente è molto interessante e subito mi fa pensare alla sua
applicazione nel contesto aziendale.
Ma ecco la frase:
La forza e la profondità dei
concetti di George Bernard Show sono celebri, tanto che le citazioni del
drammaturgo irlandese vincitore del nobel per la letteratura sono state
utilizzate sia da John Fitzgerald Kennedy, quanto dal “nostrano” Giulio Tremonti
in tempi più recenti.
Quello che vorrei sottolineare nel
pensiero di Shaw è l’importanza della condivisione e circolazione delle idee
che arricchisce e permette a soggetti diversi di trarne vantaggio, ma vediamo
in concreto dove trova applicazione aziendalmente:
Rapporto con il fornitore
Se il rapporto si limita al puro
acquisto delle materie prime che servono nella produzione dei prodotti, lo
scambio bene per soldi funziona ma manca il supporto e la ricerca di
miglioramento del prodotto, che è possibile grazie anche allo scambio di idee
(le nuove tecnologie che potrebbero essere utilizzate da parte del fornitore,
piuttosto che le mutate esigenze che i diversi mercati di sbocco manifestano).
Rapporto con il cliente finale
Se il rapporto con il cliente
finale è un semplice scambio di beni, viene a mancare una fondamentale parte
del processo di marketing che mira ad intercettare le esigenze degli
utilizzatori finale per individuare soluzioni innovative.
L’applicazione più interessante del
concetto va vista però nel rapporto fra funzioni aziendali:
Il marketing da le indicazioni di
prodotto, che accolte dalle operations portano all’industrializzazione del
prodotto, alla sua realizzazione, la parte commerciale infine deve trovare e
convincere i potenziali clienti del mercato ad acquistare i prodotti, che
infine vengono consegnati dalla logistica aziendale.
I rapporti fra le diverse
funzioni sono costituite di scambi di informazioni, che però non devono essere
impostati sul semplice dare ed avere: “io ti do questa informazione, tu mi ritorni
un prodotto od un servizio”, ma devono basarsi su un continuo scambio di idee,
informazioni e contributi che aiuti le singole funzioni a migliorare sia gli output
che gli input.
La difficoltà sta nella gelosia
intrinseca alle singole funzioni, che per difendere le singole posizioni
utilizzano le informazioni non per lavorare “con” ma “contro”. La grande sfida
di chi guida le funzioni dev’essere quella di far superare ai propri
collaboratori i singoli confini funzionali, per fare in modo che idee,
contributi, informazioni possano circolare liberamente per arrivare laddove più
utili al bene aziendale. Non per un tornaconto personale ma solo per la
crescita e lo sviluppo dell’azienda.
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