La rinuncia è causa di altri comportamenti e solitamente avviene in tre passaggi:
1) ammettere candidamente che una decisione, una scelta presa in passato è sbagliata per noi, per la nostra azienda, per i nostri colleghi.
2) dopo aver acquisito la consapevolezza dell'errore, si decide di fermare quello che si sta facendo
3) di agire in modo da correggere ciò che si è fatto.
I passaggi sono consequenziali e non sono di nè facile lettura nè applicazione.
Il primo passaggio è il più difficile perchè è quello della consapevolezza, che spesso si raggiunge grazie a persone o stimoli esterni che ci aiutano a decifrare il contesto in modo diverso ed a farci ragionare su evidenze, che se si è troppo coinvolti non si è in grado di comprendere appieno. (Un esempio può essere cliente per noi importante che ci usa però solo come tappabuchi... Non merita la nostra esclusività ed i nostri migliori prezzi ce lo dicono gli utilizzatori finali).
Una volta raggiunto il primo step possiamo decidere di fermarci (2) o di agire per correggere la situazione (3). (Nell'esempio di prima - fermarci- non gli diamo più i nostri migliori prezzi o - agire - servire anche il suo concorrente principale per ottenere un'esclusività biunivoca o cambiare la nostra strategia commerciale).
La ritirata consapevole è un atteggiamento da non demonizzare perché potrebbe permettere di:
A) non disperdere energie su progetti o ambiti in cui è chiaro che non riusciremo ad ottenere successi.
B) imparare a delegare o lasciare agire persone più adatte, perchè non è detto che la rinuncia debba essere aziendale ma potrebbe anche essere puramente personale
C) di selezionare gli ambiti del nostro intervento perchè gli attacchi andati a buon fine siano la grande maggioranza di ciò che facciamo.
Parimenti la ritirata non deve mai diventare un alibi per non:
I) Dedicare tutte le forze ed energie a progetti ambiziosi e difficili, poiché nessun grande progetto è facile, perchè se lo fosse lo avrebbe già fatto qualcuno al posto nostro.
II) Studiare, imparare e provare e riprovare, ci può essere sempre qualcosa che non si è in grado di fare, ma questo non significa che non si possano acquisire le doti per realizzarlo.
III) Agire. La ritirata si completa con il punto (3 ) ed è quindi il naturale preludio ad una nuova azione.
Personalmente mi piace pensare alla ritirata come ad un'azione diversiva, che mi permetterà di essere più forte e più concentrato sui miei prossimi attacchi.
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